Un Misantropo che prosegue la ricerca su Molière di Andrée Ruth Shammah, nell’intenzione non di portare lui verso di noi, ma nella volontà di avvicinare noi a lui. Un’edizione fresca, ma il più rispettosa possibile del testo e delle sue intenzioni, ancora così vive.
Siamo di fronte all’omaggio a uno dei più grandi uomini di teatro di tutti i tempi, che una parte così importante ha avuto nella storia del Teatro Franco Parenti di Milano. È stato Franco Parenti che ha insegnato a Shammah ad amarlo, ed è a Cesare Garboli che la regista è grata per averle fatto capire quanto Molière sia nostro contemporaneo. Ed è stato proprio Luca Micheletti a proporle di affrontare con lui Il misantropo, che in scena con Parenti e Raffaella Azim è stato un cavallo di battaglia di molte stagioni dello storico teatro milanese che quest’anno festeggia i suoi cinquant’anni.