Il misantropo. Un’edizione fresca dell’opera di Molière, diretta da Shammah e recitata in versi, già accolta – la scorsa stagione – con grande entusiasmo da pubblico e critica.
Protagonista è Fausto Cabra, un Alceste, qui in costume, scuro, al centro di un mondo popolato da personaggi vestiti nella stessa foggia, ma in colori pastello diversi tra loro, a simboleggiare una società variegata nella forma, omologata però nella sostanza. Accanto a lui una straordinaria compagnia.
In scena c’è la disperata vitalità di un uomo solo davanti al potere e ai benpensanti, considerato un pazzo e deriso da tutti, ma in realtà l’unico assennato in grado di cogliere la follia del mondo.
Non c’è volontà di giudizio; nessuno ha ragione, nessuno ha torto, la trama stessa si compone dall’evoluzione delle posizioni di ciascun personaggio. E credo stia proprio in quest’assenza di giudizio e nell’esplorazione dei diversi punti di vista la vera essenza del Teatro, e dunque il mio omaggio a uno dei più grandi autori di tutti i tempi.
– Andrée Ruth Shammah